I pubblici ministeri di Washington si rifiutano di accusare l’aggressore di estrema destra

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I pubblici ministeri inviano un messaggio chiaro invitando al compimento di altri omicidi fascisti

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Nello stato di Washington, Elizabeth McMullen, il procuratore della contea di Thurston, ha rifiutato di sporgere denuncia contro Forest Michael Machala, l’estremista di destra che, il 12 dicembre, ha sparato e quasi ucciso un contro-manifestante durante una dimostrazione fascista a Olimpia. L’attacco perpetrato da Machala è stato la seconda sparatoria di estrema destra nell’arco di sette giorni nella cittadina. La Corte Superiore della Contea di Thurston ha trovato alcuni prove che indicano la colpevolezza dell’uomo per cui, il 14 dicembre, la McMullen ha presentato accuse di aggressione di primo grado contro Machala, scegliendo però di non archiviarle e facendo scadere il termine senza fare nulla. Machala ha pagato la cauzione subito dopo il suo arresto, mentre la sua vittima era ancora in ospedale. Il Tribunale è andato oltre, ritirando l’ordinanza restrittiva secondo la quale non avrebbe dovuto avvicinarsi alla vittima; oltre a lasciare la vittima priva di protezione, ciò pone le basi affinché Machala riprenda possesso dell’AR-15 a lui confiscato. Rifiutando di sporgere denuncia contro un noto estremista che ha compiuto una sparatoria ampiamente documentata davanti a un gran numero di testimoni, Elizabeth McMullen invita i fascisti a venire a Olimpia e trasformarla in un mattatoio.

La decisione di Elizabeth McMullen deve essere intesa come un vero e proprio attacco, allo stesso livello della sparatoria compiuta da Forest Machala. Permetteteci di spiegare perché.


Alla fine dell’era Trump, ci siamo abituati a tragedie che, solo quattro anni fa, ci sarebbero sembrate vergognose. La notte dell’insediamento di Trump, siamo rimasti scioccati quando un suo sostenitore sparò a una persona a Seattle, Washington, in un evento dove era presente il filofascista Milo Yiannopoulos - e siamo rimasti scioccati dal fatto che i media avessero coperto la “violenza” dei manifestanti da lui attaccati anziché quella del suo atto. Siamo rimasti scioccati quando, sette mesi dopo, un fascista ha intenzionalmente guidato un’auto in mezzo a una folla di manifestanti antirazzisti, uccidendone uno. Oggi siamo abituati a queste cose. Proprio quest’anno, i fascisti hanno ammazzato così tante persone durante le manifestazioni che è impossibile elencarle tutte.

I pubblici ministeri dello Stato di Washington vogliono spingersi oltre. Vogliono vedere se riescono a normalizzarsi senza nemmeno accusare chi ci sta sparando e uccidendo. Due pesi, due misure.


Nel fine settimana del 5 dicembre 2020, i fascisti si sono riuniti a Olimpia per manifestare a favore del tentativo tardivo di Trump di rubare le elezioni. Preoccupati all’idea che potessero compiere attacchi simili a quelli ripetutamente perpetrati nel Pacifico nord-occidentale, i residenti di Olympia hanno organizzato una contro-dimostrazione. Sono scoppiati degli scontri; i fascisti hanno orgogliosamente postato filmati in cui li si vedeva caricare, attaccare e picchiare alcune persone. Dopo un tafferuglio, Christopher Michael Guenzler, un sostenitore di Trump di Port Orchard, ha fatto un passo indietro, ha sollevato la pistola e ha sparato a un contro-manifestante, “sfiorandone” il petto con un proiettile. Ciò è avvenuto di fronte a decine di testimoni ma i poliziotti hanno impiegato ancora un po’ di tempo prima di arrestare Guenzler - infatti, prima si sono dedicati ad attaccare brutalmente gli stessi contro-manifestanti che i fascisti avevano appena aggredito. Per finire, hanno interrogato Guenzler e quando [ha mentito sulla sparatoria] (https://eu.kitsapsun.com/story/news/2020/12/09/port-orchard-man-charged-shooting-pro-trump-rally/3871830001/), lo hanno arrestato con l’accusa di aggressione di primo grado con arma da fuoco. La sua cauzione è stata fissata a 50.000 $.

Una settimana dopo, il 12 dicembre, molti degli stessi fascisti sono tornati ancora a Olimpia e, ancora una volta, violenti scontri sono scoppiati tra loro e i contro-manifestanti che cercavano di difendersi dagli stessi aggressori che avevano sparato a qualcuno il fine settimana precedente. A un certo punto, un fascista ha estratto la pistola e si è rivolto verso i manifestanti. Dopodiché, prima che potesse sparare a qualcuno, è stato arrestato.

Ciononostante, [le riprese video] (https://www.youtube.com/watch?v=sLCbEtwM1HE&ab_channel=DailyKos) del 12 dicembre mostrano gli agenti formare un cordone davanti alla manifestazione fascista e sparare proiettili di gomma verso i contro-manifestanti mentre i fascisti li incoraggiano, intonando “ fuck antifa.” Alcuni considerano ancora eccessivo definire fascisti i manifestanti violenti pro-Trump ma quest’etichetta sembra abbastanza adatta quando loro stessi s’identificano principalmente sulla base della loro opposizione all’antifascismo. Se questo non dovesse bastare, almeno un manifestante - identificato come un noto neonazista - è stato ripreso in un video mentre gridava insulti antisemiti ai contro-manifestanti, con il sostegno degli altri fascisti lì presenti.

Come si dice al Sud, gli sbirri e il Klan vanno a braccetto.

Alla fine del pomeriggio, Forest Michael Machala ha aperto il fuoco sparando alla schiena di un contro-manifestante. Al momento, Machala vive a Bellingham. Nelle riprese video lo si può vedere, con indosso guanti e occhiali protettivi, pronto a emulare Christopher Guenzler.

Video da Olympia, 12 dicembre. Le riprese sono state effettuate alle 3:21.

Secondo le imputazioni, Machala è stato arrestato con una Glock e due caricatori da dieci colpi. La sua Glock aveva un colpo in canna e sette nel caricatore. La Polizia ha trovato un singolo colpo non sparato corrispondente ai suoi proiettili sul terreno vicino al punto in cui è stato visto mentre raccoglieva la pistola nel video. Machala è inquadrato da tre diverse angolazioni mentre impugna la pistola subito dopo lo sparo. È stato identificato come l’assalitore dal video e da alcuni testimoni.

I pubblici ministeri avevano già citato queste prove nel corso ma hanno tuttavia aspettato il termine fissato per presentare le accuse, inviando Jessie Knudsen, la loro “specialista di Community Engagement,” per affermare che non avevano prove sufficienti per procedere con l’accusa di Machala.

Così facendo, hanno rimbalzato la responsabilità allo Washington State Patrol affinché fornisse ulteriori prove sul caso. Lo stesso Washington State Patrol non è affatto imparziale. Infatti, subito dopo la sparatoria, gli agenti della Washington State Patrol hanno caricato ancora gli stessi contro-manifestanti appena attaccati da Machala, aggredendoli con proiettili di gomma e armi chimiche, fornendo allo stesso tempo assistenza medica e supporto ai compari di Machala. Non potrebbe essere più chiaro che pubblico ministero, Polizia e fascisti sono coesi su un unico fronte.

La realtà è che i pubblici ministeri avrebbero potuto portare una mezza dozzina di accuse diverse contro Machala oltre all’aggressione di primo grado. Se avessero voluto incriminarlo, avrebbero presentato tutte le accuse e cercato di intimidirlo proponendo un patteggiamento: questa è la strategia solitamente utilizzata contro i manifestanti anti-Trump, i poveri e le persone di colore in generale. Ovviamente, intendono evitare di perseguirlo del tutto. L’avvocato di Machala ha dichiarato che sosterrà l’autodifesa se il suo assistito sarà accusato - una tacita ammissione che Machala è, in effetti, l’assassino. Le richieste di legittima difesa sono quasi sempre decise da una giuria, non da un pubblico ministero che si rifiuta di sporgere denuncia.

Se gli antifascisti avessero iniziato a sparare a una di queste manifestazioni, è probabile che i poliziotti avrebbero immediatamente sparato loro. Gli agenti sono sempre rivolti verso gli antifascisti in questi eventi e rivolgono contro questi la stragrande maggioranza gran parte della loro violenza. La risposta relativamente moderata della Polizia all’incursione di alcuni membri dell’estrema destra di un edificio governativo a Salem, Oregon, avvenuta questa settimana, ne è la conferma.


Facciamo un confronto con altri precedenti locali.

Jon Tunheim, il procuratore della Contea che probabilmente ha l’ultima parola per quanto riguarda la decisione di Elizabeth McMullen, è in realtà un Democratico. Ma quando, nel 2015, Ryan Donald, ufficiale di Polizia di Olympia, sparò ad André Thompson e Bryson Chaplin, due giovani neri, sostenendo di essere stato attaccato con uno skateboard, Tunheim sporse denuncia contro entrambi.

Un poliziotto spara a due giovani neri e il procuratore della Contea li incrimina quando uno di loro è paralizzato permanentemente dalla vita in giù e l’agente è illeso. Un fascista bianco spara alla schiena a un uomo di colore e non viene accusato di nulla. Questo potrebbe essere il Sud anteguerra.

La sparatoria del 12 dicembre è avvenuta a meno di sette miglia dalla strada dove poliziotti e Marshal federali sollecitati da Trump hanno ucciso in via extragiudiziale l’abitante di Portland Michael Reinoehl per punirlo dopo ch aveva sparato a un fascista armato che lo aveva attaccato. Successivamente, in una serie di discorsi in tutto il Paese, Trump si è congratulato esplicitamente e ha lodato la Polizia per aver commesso quest’omicidio.

Negli ultimi due giorni, Trump ha graziato 49 persone, compresi quattro mercenari della Blackwater che avevano teso un’imboscata a dei civili iracheni disarmati - uccidendo 14 persone e ferendone altre 17. Come abbiamo visto a Ferguson nel 2014, e più recentemente in tutto il Paese durante la repressione delle manifestazioni di Black Lives Matter, le tattiche e le tecnologie che soldati e mercenari testano all’estero vengono successivamente impiegate negli Stati Uniti contro i cittadini americani. Attraverso queste grazie, Trump sta dimostrando che le leggi che si applicano ai poveri, alle persone di colore e ai manifestanti non si applicano ai suoi sostenitori - ma sta anche cercando di ingraziarsi veri e propri mercenari con le mani lorde di sangue, al fine di porre le basi per un futuro in cui saranno prezzolati per uccidere i cittadini statunitensi.

La vittoria elettorale di Biden non ha fatto nulla per frenare l’escalation della violenza dell’estrema destra. L’ha solo incoraggiata, fornendo allo stesso tempo ai liberali una scusa per lasciare che le fasce più vulnerabili della popolazione affrontino da sole la loro violenza.

È certo che i fascisti nel Pacifico nord-occidentale - che negli ultimi anni hanno già ucciso diverse persone - interpreteranno la decisione di Elizabeth McMullen di respingere le accuse come il permesso di sparare agli antifascisti, a condizione che inscenino le sparatorie come atti di autodifesa. Di sicuro, in questo momento stanno discutendo su come farlo. Quando accadrà, le loro mani saranno insanguinate.

Con i fatti piuttosto anziché con le parole, Elizabeth McMullen ha annunciato ai fascisti negli Stati Uniti che possono sparare impunemente alla schiena delle persone. In effetti, sta invitando i fascisti a convergere su Olimpia per effettuare attacchi brutali ogni fine settimana. Insieme a Donald Trump, sta dimostrando a tutti che la Legge non è, come credono scioccamente i liberali, una misura per il bene pubblico che si applica ugualmente a tutti i cittadini. Al contrario, è un’arma nelle mani di autoritari razzisti, proprio come le pistole nelle mani di fascisti e agenti di Polizia. Sta facendo la sua parte per accelerare l’arrivo del giorno in cui il sangue scorrerà regolarmente nelle strade della sua stessa città. È probabile che dia per scontato che il suo stesso sangue non si riverserà mai nelle fogne d’America, mischiato con quello di coloro che lei ha fatto di tutto affinché venissero uccisi.

Ma una volta avviata una tale spirale di violenza, è difficile sapere dove finirà.


Ufficio del pubblico ministero: (360) 786-5540 Il fascicolo del caso Stato di Washington contro Forest Machala è il n. 20-1-01506-34. Le donazioni al sopravvissuto di questa sparatoria possono essere inviate tramite CashApp a $UnlimitedHands o Venmo a @UnlimitedHands.